OTTIMIZZAZIONE DEL PIL

Cercheremo di trovare la strada che ci conduca all’utilizzazione del 100% delle nostre risorse produttive, e ci porti insieme un aumento della fluidità e della libertà del mercato: questa è una cosa che una volta (fino a pochi anni fa) non si poteva fare.

Ma sono molte le cose che una volta non si potevano fare ed oggi si possono fare, per esempio lo scambio immediato e capillare di grandi masse di informazioni su qualsiasi distanza, e la loro simultanea elaborazione.

Portare la produzione effettiva di beni e servizi al 100% della capacità disponibile (occupazione compresa) richiede una tecnologia molto elevata, al limite delle possibilità tecniche ed organizzative attuali.

Ma senz’altro sarebbe uno sforzo ben ripagato, in quanto avrebbe come premio l’equivalente di 2000 miliardi di € a fondo perduto ogni anno, per di più senza generare inflazione.

Ciò che può essere conquistato materialmente in un tempo brevissimo (mesi) è solo una parte di un simile premio, ragionevolmente un quarto, sebbene questa valutazione sia forse eccessivamente pessimistica.

Ma se l’Italia apprenderà l’utilità degli sforzi coordinati ed organizzati, basterà qualche anno (in proporzione alla determinazione ed al rigore posti in campo) per avvicinarsi all’obiettivo più elevato.

Naturalmente una gran parte della produzione aggiuntiva dovrebbe necessariamente essere indirizzata a diminuire, non ad incrementare, i danni ambientali ma ciò appare perfettamente in linea con gli attuali orientamenti ufficiali.

Prima di esporre come si può raggiungere impunemente un sostanziale aumento della produzione, sarà necessario rammentare alcuni punti chiave del Capitalismo, per comprendere meglio perché una volta esso funzionava in un certo modo, e adesso funziona in un modo molto diverso.

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