UNA POVERTA’ IMMAGINARIA

Le difficoltà che dovremo affrontare e forse risolvere sono legate al progressivo impoverimento dei vari Paesi occidentali, in maggior misura i più deboli (come l’Italia) in minor misura i più forti, ma tutti coinvolti nel medesimo destino.

In passato (in particolare nell’ultimo dopoguerra) gli stessi Paesi sono stati capaci di realizzare, con molti meno mezzi di adesso, tutti i seguenti risultati:

·   L’espansione quasi esplosiva del loro apparato produttivo, in tutti i campi

·   La costruzione in massa di opere pubbliche monumentali

·   Un vistoso e generalizzato aumento del tenore di vita della popolazione

·   Un forte tasso di occupazione

·   L’istituzione di una potente previdenza sociale e di un sistema di Welfare molto avanzato

·   In più, nel caso degli Stati Uniti d’America, un possente riarmo e gloriose spedizioni spaziali.

Questo oggi sembra non potersi più fare, anzi ci indirizziamo verso l’esatto contrario, e per conseguenza ci sentiamo molto più poveri.

Ma siamo veramente poveri? Al contrario, eravamo poveri quando non avevamo alcuna struttura produttiva, il lavoro era tutto manuale e quasi tutto agricolo, non c’era un sistema sanitario, non c’era comunicazione, non c’era neanche una minima istruzione delle masse.

Oggi disponiamo di un apparato produttivo infinitamente più potente rispetto al periodo migliore del cosiddetto miracolo economico, le nostre infrastrutture (pur mal coltivate) sono di gran lunga superiori a quelle di allora, e le risorse di tutti i generi non sono scarse ma quasi sempre sovrabbondanti.

Che cosa c’è che non va? Attribuire le cause dell’impoverimento all’inettitudine della classe dirigente non è del tutto ragionevole: non è credibile che i dirigenti pubblici e privati di tutti i Paesi dell’Occidente siano diventati, tutti insieme, incapaci.

E poi non è affatto certo che quelli dei periodi di grande espansione siano stati eccezionalmente capaci, anzi è credibile che il loro prestigio derivi dal vento, che all’epoca soffiava in loro favore.

Senza dubbio oggi è in corso una tremenda involuzione della classe dirigente, ma non sono i dirigenti che hanno fatto la crisi ma la crisi che, in assenza di qualsiasi progetto, ha selezionato (per il tramite del Popolo) questa classe dirigente.

Dobbiamo cercare qualche ragione più fondamentale, la quale spieghi perché siamo intrinsecamente ricchi e ci comportiamo (come Società) da poveri.

<<< Precedente                                    Successivo >>>