PERCHE’ SIAMO POVERI? Molti
potrebbero trovare incredibile che un apparato produttivo possente e
smisurato, quale quello occidentale, possa produrre una miseria sempre più
grande. L’Occidente
contemporaneo non ha mai avuto una forza produttiva così grande come quella
attuale né (per quanto insufficientemente sviluppato) un livello tecnologico
paragonabile a quello odierno. Il
progressivo impoverimento avviene perché il Sistema Capitalistico non riesce
a produrre, per la sua naturale legge di funzionamento, se non ciò che riesce
a vendere; allora esso spegne, una alla volta, le sue risorse come gli organi
che progressivamente si atrofizzano in un organismo debilitato. Infatti
ciò che riesce a vendere è poco: a causa dei meccanismi della circolazione
del denaro, dei criteri poco appropriati che reggono l’imposizione fiscale,
della carenza di investimenti. Tuttavia
stimolare gli investimenti, come tendono a fare i nostri Governi, in preda ad
un fanatismo che sfiora la superstizione, è un errore; perché gli
investimenti non per altro scarseggiano se non in conseguenza della sovrabbondanza del capitale già investito
in rapporto alla produzione vendibile, e dare origine ad ulteriore capitale è
suicidio. L’altra
soluzione, di far aumentare la quantità delle merci vendibili attraverso l’immissione
massiccia nel mercato di denaro di origine esterna, è stata anch’essa
suicida, perché ha condotto alla voragine ingovernabile del debito pubblico. Per
la legge della domanda e dell’offerta del lavoro quanto minore è il numero
delle persone occupate, altrettanto minore è il loro reddito individuale così
che la scarsità di lavoro costringe ognuno ad accettare di lavorare per un
salario sempre più basso; lasciato a se stesso, il Capitalismo occidentale
contemporaneo tende a mantenere poche persone, ciascuna ad un reddito assai
inferiore rispetto ai tempi dell’opulenza. Come
la naturale evoluzione di un organismo vivente da giovane lo fa diventare
vecchio, così il naturale corso degli eventi trasforma il Capitalismo da
macchina per la produzione di ricchezza in macchina che produce miseria e
disoccupazione; in Oriente, invece, esso è ancora molto giovane, e funziona
perfettamente. Lo
stato delle cose, pertanto, è pessimo; e non può essere migliorato se non si
interviene curando il male dove esso risiede; per ora il meccanismo di
autogoverno del Capitalismo occidentale è saltato, e le tecniche di
incentivazione adottate sono vistosamente inadeguate o addirittura controproducenti. |